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La villa del Decamerone è in vendita per oltre 50 milioni di euro

Questa dimora quattrocentesca sui colli toscani, che ospitò Boccaccio e anche la regina Vittoria, è in cerca di un proprietario


Con il suo valore, stimato in oltre 50 milioni di euro, è nella top five delle proprietà più costose in Italia, ma ancora più ricca e sbalorditiva è la storia che la riguarda: stiamo parlando di Villa Palmieri, sontuosa dimora costruita nel XIV secolo sulle colline appena fuori Firenze, che oggi approda sul mercato

Inizialmente appartenuta alla famiglia Fini, la proprietà passò di mano varie volte con il passare del tempo. I Palmieri, a fine Seicento, la rinnovarono con l’aggiunta di una terrazza rivolta a Sud, un loggiato a cinque arcate e le monumentali scalinate che conducono al giardino dei limoni. Un secolo più tardi giunsero i britannici, che apportarono un tocco neo-barocco e trasformarono il giardino in un parco all’inglese, impreziosito da piante esotiche e architetture suggestive, tra cui la Fonte dei Tre Visi. E infine, in epoca più recente, hanno fatto la loro comparsa benefit contemporanei come un eliporto, una piscina ricavata in un’antica vasca e un campo da tennis.


Ma è dalla trama geometrica del giardino e dalle sue aiuole incorniciate da siepi di bosso che bisogna partire per capire cosa rende questa villa così speciale. A metà del Trecento, Firenze era funestata dalla peste nera. Restare in città voleva dire esporsi al contagio, così chi poteva permetterselo cercava rifugio altrove.

Fu ciò che fece anche Giovanni Boccaccio, al tempo un giovane poeta, che non appena scoprì la tenuta se ne innamorò all’istante. “Il veder questo giardino, il suo bello ordine, le piante e la fontana co’ ruscelletti procedenti da quella, tanto piacque a ciascuna donna e a’ tre giovani che tutti cominciarono ad affermare che, se Paradiso si potesse in terra fare, non sapevano conoscere che altra forma che quella di quel giardino gli si potesse dare”. Si apre con queste vibranti parole la Terza Giornata del Decamerone, la celebre raccolta di novelle scritta e ambientata proprio in questo Eden, che per dimensioni - circa nove ettari - è tra i più impressionanti della Toscana, secondo solo ai giardini di Boboli.


Tra i suoi angoli imperdibili non si può non ricordare la limonaia, che è anche l’area più antica della proprietà, rimasta intatta in tutta la sua bellezza

. Oltre al Boccaccio, che l’ha resa immortale grazie alla sua opera, molti furono gli ospiti incantati dai profumi e dalla quiete idilliaca della tenuta, inclusa la Regina Vittoria, che qui si concesse svariati soggiorni tanto da imprimere il proprio stile anche agli appartamenti interni. A proposito degli interni, vagare tra le principesche stanze della villa è come fare un viaggio nel tempo: linguaggi e arredi eterogenei si sovrappongono in un’armonia eclettica e seducente, tra stucchi e affreschi firmati tra gli altri dal Ghirlandini e da Pandolfo Reschi.

Cinque secoli di arte e storia sono un tesoro inestimabile che la villa custodisce con cura, senza però per questo rinunciare a integrazioni e comfort contemporanei. E la sua fama in tutto questo tempo non si è mai affievolita.

Basti dire che, nel 2020, la villa è stata scelta per una sfilata da Clare Waight Keller, l’allora direttrice creativa di Givenchy, conquistata dal suo fascino decadente, che la faceva pensare al mondo oscuro e voluttuoso di un altro poeta, Charles Baudelaire.

articolo di Elisa ZagariaPubblicato: 24/10/2024






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